Quando vogliamo costruire una casa, il primo passo da compiere è farci un’idea del campo di radiazione naturale in cui saremo immersi quotidianamente, giacchè questo è a sua volta in stretta relazione con il terreno scelto per l’edificazione e quindi con la casa da costruire.

Il nostro ambiente vitale è soggetto all’azione ad un campo di radiazioni formato da:
• Radiazione proveniente dal cosmo
• Radiazione in entrata e in uscita dalla terra

Tutte le forme di vita sulla terra hanno trovato un rapporto di equilibrio biologico con suddetti fenomeni fisici. Oltre ai campi di radiazione solare, lunare, raggi ultravioletti ed infrarossi, esiste un’altra frequenza d’onda determinata dalle microonde elettromagnetiche, chiamata radiazione di fondo, derivante dal cosmo, solare e terrestre.

Attribuire ad un terreno l’aggettivo “sano” vuol dire che in esso si trovi un rapporto di equilibrio per lo sviluppo della vita, che le radiazioni naturali vi agiscano senza provocare perturbazioni sui soggetti presenti. Molti sono i segnali che la natura ci offre per capire se questo terreno è una buona posizione per edificarvi una casa, tra i quali la lettura della crescita delle piante, il comportamento degli animali selvatici.

Esistono però altri metodi di rilevazione per conoscere la bontà del luogo, ma di derivazione scientifica basati sempre sul campo di radiazione naturale attraverso il variare delle onde provenienti dal terreno. Essenziale è capire se in profondità del terreno in oggetto per la costruzione esistono corsi d’acqua sotterranei, faglie, fratture geologiche, fattori che scompenserebbero gli equilibri di cui parlavamo prima.

Oggi si da molta importanza a fattori come climatizzazione, confort abitativo, microclima interno, umidità, insonorizzazione, isolamento, ma si trascura del tutto il campo di radiazione biologica. Quindi bisognerebbe parlare da oggi, almeno per una casa in bioedilizia di “qualità biologica” della casa; cercare di comprendere come inserire un nuovo elemento, quale casa, in un luogo già in equilibrio biologico da millenni.

Arch. Gianluca Barbero

Tratto da ‘La Casa Bioecologica’ di Karl Ernest Lotz

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