Purtroppo le sorprese non finiscono mai e siamo solo all’inizio! La telefonata dell’architetto è iniziata con ‘c’è una notizia buona ed una cattiva, con quale vuoi iniziare?’ In questi casi solitamente preferisco iniziare con quella cattiva ed avere un lieto fine, ma a sua discrezione ha iniziato con la buona. La telefonata era riferita alla prova del geologo, che si è recato a La Morra, per valutare le condizioni del terreno e da qui l’origine della notizia buona e di quella ‘costosa’.
Le langhe sono un territorio rinomato per la sua fertilità, probabilmente per la presenza di acqua in tempi lontani, infatti molti vegetali che non crescono in pianura, qui trovano il loro habitat ideale per terreno e clima. L’inconveniente di questa fertilità però, credo sia la causa che ne compromette la solidità e quindi la ‘stabilità’ del terreno; inoltre essendo una zona collinare, credo peggiorino ulteriormente le condizioni ed aumentino i rischi legati all’assestamento casa.
La normativa di legge prevede proprio una valutazione del geologo e relativa stesura di una relazione tecnica geologica, che va presentata con il progetto casa per gli aspetti antisismici. Questo vuol dire che bisogna analizzare la bontà del terreno che si trova sotto i nostri piedi o meglio sotto la casa e fornisce al progettista gli elementi necessari, affinchè se ne tenga conto nei calcoli strutturali e quindi eliminare o limitare al massimo, eventuali danni da terremoto.
Nella mappa qui sopra è evidente che la langa, come buona parte della provincia di Cuneo e del Piemonte sia una zona 4, una scala che suppongo delinei le attività sismiche di un territorio e quindi un fattore per i calcoli strutturali. Credo di aver capito si tratti di una zona ‘tranquilla’ da questo punto di vista e l’architetto Luca ci ha rasserenato che potremo dormire sogni tranquilli.
La bella notizia è che ci verrà data la possibilità di realizzare un piano seminterrato e molto probabilmente, non troveremo falde acquifere durante gli scavi, cosa che avrebbe complicato sicuramente le cose. Purtroppo però c’era anche la brutta notizia o quella costosa, emersa dalla prova penetrometrica effettuata dal geologo. Infatti secondo l’esito di questa prova, dovremo trivellare dai 10 ai 15 metri di profondità, per fissare saldamente la casa a quello che in gergo tecnico credo abbiano chiamato ‘il buono’, cioè lo strato di terra al quale far arrivare le fondamenta della casa. Tutto risolvibile dal punto di vista tecnico, l’inconveniente è che ci costerà una bella fetta di ‘palanche’ non previste, ma ormai ‘siamo in pista e dobbiamo ballare’.
Qui vi mostro in anteprima il prospetto semi definitivo dell’ingresso cortile della casa che realizzeremo. Nonostante l’inconveniente della notizia ’10 / 15 metri’, vediamo il lato buono della cosa, cioè che avremo il benestare per costruire il seminterrato. Il nostro vicino di casa per esempio, a pochi metri da noi, pare questo permesso non l’abbia avuto proprio per questo motivo, che si traduce in garage a piano terra e meno ‘volume’ da destinare alla parte abitativa.
La mia riflessione ritorna all’importanza delle figure professionali alle quali ci si affida in questi casi, per ribadire che la ricerca della qualità non debba essere limitata solo ai prodotti, ma soprattutto ai tecnici a cui ci si affida. Speculare in questo caso, come qualcuno ci aveva suggerito di fare un ‘copia-incolla’ con la relazione geologica del vicino (oltretutto una cosa assolutamente illegale) avrebbe compromesso totalmente il risultato finale della casa e grazie a Dio non l’abbiamo fatto. Inoltre sono stato informato da altri professionisti del settore edile, che questo geologo è uno dei più validi e preparati in materia e pare che sia oltremodo, uno dei personaggi più in evidenza sul panorama nazionale per il tema del ‘riscaldamento geotermico’, che purtroppo non ci potremo permettere. Avremo comunque modo di conoscerlo di persona, per capire meglio i vari aspetti delle sue prove e coglieremo l’occasione per farci dare qualche informazione in più su questa energia alternativa e rinnovabile che il sottosuolo ci offre.
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