Dopo mille pensieri e viaggi con la fantasia, abbiamo iniziato ad esaminare l’argomento della casa di paglia. Dopo mesi di valutazioni sul percorso eticamente più logico da seguire per la nostra futura casa ecologica, siamo arrivati a parlare anche di loro. Sembra ancora lontano il giorno in cui avranno il meritato spazio, ma come insegna il proverbio, “mai dire mai” e noi abbiamo scoperto una categoria di “pionieri e sostenitori” proprio in questo ambito.
Abbiamo già parlato in tempi non lontani di legno e mattoni, ma leggendo un articolo in questi giorni sul tema paglia, la nostra curiosità è balzata alle stelle. Grazie a questo articolo, sono venuto a conoscenza di due giovani architetti di Torino, Stefania Mancuso e Maurizio Macrì, cofondatori di Edilpaglia, che vorrei conoscere per fare loro alcune domande.
Alcuni mesi indietro, ospiti nella splendida casa di Marco, abbiamo visto dentro e fuori la sua ‘casupola in paglia’, realizzata da lui stesso e che lui stesso non pensava potesse compiere nemmeno 2 anni. Effettivamente appariva provata dal peso e mostrava i primi ed evidenti ‘segni di stanchezza’ ma tutt’oggi con suo stupore, la casetta è ancora in piedi.
Siamo felici di sapere degli enormi passi avanti compiuti da queste costruzioni e soprattutto di constatare che ad oggi abbiano raggiunto prestazioni e affidabilità di assoluto livello. Alcuni dei dubbi più grandi pare fossero legati alla sua stabilità strutturale, al problema dei topi ed il fuoco, ma ad oggi il nemico più grande parrebbe essere rimasto solo l’acqua.
Con il metodo costruttivo denominato Non Load Bearing, la paglia avrebbe quindi una semplice funzione di riempimento delle pareti e non avrebbe più la funzione di supporto strutturale (quella di Marco è costruita con metodo Nebraska o Load Bearing cioè la parete ha funzione portante) ed è quello che noi andremo a valutare noi per la nostra casa green.
Quindi una struttura portante e pareti contenitive in legno, la paglia per isolante, si possono raggiungere livelli energetici estremamente prestanti. Purtroppo però l’aspetto economico arriverebbe a farci risparmiare circa il 5/10% (incidenza della muratura su una casa è di circa il 10/15%), ma eticamente forse sarebbe la più “green”.
Per il momento i nostri ragionamenti li mettiamo in stand-by, in attesa di incontrare i giovani architetti Torinesi e magari farci accompagnare direttamente a vederne una, così da poter capire anche da chi la vive ogni giorno, quali siano le impressioni, i pro e i contro.
Alcune immagini sono stete tratte da ‘ilcambiamento.it‘
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