Decisione importante quella dell’impianto di riscaldamento ed è uno dei primi passi da compiere perché a seguito, si allacciano molte scelte strutturali e costruttive della casa. Abbiamo valutato praticamente ‘di tutto’! Dalle caldaie a biomasse alle stufe a legna e pellets, radiatori elettrici a basso consumo in fibra di carbonio ed infine anche il meno conosciuto geotermico, ad oggi purtroppo ancora poco accessibile per ragioni economiche. La nostra idea era piuttosto elaboriosa e complessa, un mix tra legna ed elettrico vista la previsione di installare dei pannelli fotovoltaici, per raggiungere la massima flessibilità di utilizzo ed una bolletta contenuta.
Abbiamo incontrato la scorsa settimana il nostro termotecnico di fiducia, l’ing. Canavese Paolo ‘Esperto Casa Clima Jr.’ per la provincia di Cuneo. All’incontro era presente anche il nostro architetto ed abbiamo definito proprio questi aspetti legati all’impianto di riscaldamento. Ci ha spiegato in modo chiaro e completo tutte le soluzioni esistenti, in particolare quelle che avevamo ipotizzato di installare ed alla fine ci siamo convinti da soli. Grazie alla loro esperienza, ci ha saputo dare un quadro completo di massima di costi di realizzazione, consumi di utilizzo e manutenzione, pro e contro sul comfort abitativo. Ebbene si, in ultimo abbiamo scelto il riscaldamento a pavimento per una bella serie di vantaggi.
Inizialmente ci aveva convinto per l’impianto di riscaldamento a soffitto per tutta una serie di ragioni, ma aimè con la abbiamo abbandonato per la scelta di fare il tetto a vista, che complicava un attimo le cose.
‘I PRO’: 1° motivo: Primo tra tutti è il comfort abitativo perchè sopra ogni cosa, il proprio habitat deve essere accogliente e confortevole. La curva del benessere termico evidenziato nei grafici di un post precedenti, non lasciavano proprio spazio a dubbi. Ad oggi il riscaldamento a pavimento è in assoluto il più comune ed utilizzato nelle nuove costruzioni edili, quindi suppongo non sia una casualità ma per concrete ed ovvie ragioni.
2° motivo: La bolletta di fine anno a mio giudizio, viene subito dopo il comfort! Se in casa o nel tuo habitat vivi bene, la seconda domanda da porti è quanto ti costa stare bene ed ecco un altro motivo per cui scegliere il riscaldamento a pavimento (mi riferisco ovviamente al risparmio sul lungo termine, non per le spese di installazione impianto).
3° motivo: è il rispetto che questa tipologia di impianti determina per l’ambiente. Con la pompa di calore infatti non viene bruciato materiale combustibile, non vengono utilizzati derivati del petrolio, ma semplicemente l’energia elettrica che produciamo in autonomia sopra il nostro tetto, quindi niente più metano ne combustibili inquinanti, ma solo energia solare pulita.
4° motivo: Se parliamo di case di nuova realizzazione e quindi a ‘risparmio energetico’ o addirittura in classe energetica A o A+, ci diceva Paolo che per assurdo è forse più necessario raffreddare la casa durante i mesi caldi che non riscaldarla d’inverno ed perchè la scelta di utilizzare la pompa di calore, proprio per la flessibilità di lavorare in 2 direzioni, caldo e freddo, al prezzo di uno. Questi impianti permettono infatti di produrre acqua ‘raffrescata’ (solitamente non si scende sotto i 18° temp. acqua) per mantenere più bassa di qualche grado le temperature estive, ottenendo così un piacevole risultato assolutamente naturale e non invadente.
5° motivo: Parzialmente riconducibile al comfort abitativo, sono le condizioni igieniche e la qualità dell’aria, che un impianto di riscaldamento radiante garantisce rispetto ai vecchi radiatori o termosifoni. Qui ho letto su blog che ognuno ha un po la sua opinione, ma eventualmente chiederemo al termotecnico di aggiungere un suo parere ultimo in merito.
‘I CONTRO’: Ci sono dei punti deboli? Sicuramente si, ma a mio avviso il più tangibile di questi è la flessibilità di questi, dove purtroppo non si può sperare ne pensare di accendere e spegnere al bisogno come si faceva con i vecchi termosifoni, ma è necessario trovare la temperatura ottimale e lasciarla tale, giorno e notte. Quindi per gli amanti del dormire ‘al freddo’ arrotolati nel piumone, ci si dovrà accontentare della copertina…
In alternativa se ne può tenere conto in fase di progettazione e quindi meno metri di tubo in camere da letto o più semplicemente si interviene regolando fisicamente il flusso dell’acqua calda in quella sezione dell’impianto. Altro problema che qualcuno solleva è per chi soffre di vene varicose, ma questo accadeva con i vecchi impianti con acqua a 60°c; oggi è molto più caldo il marciapiede d’estate che non il pavimento di casa, noi lo abbiamo sotto il cotto e si sta benissimo a piedi nudi sia d’estate che d’inverno.
Complimenti per l’articolo molto interessante ed approfondito lo terremo a mente per i nostri clienti che vogliono costruirsi la propria nuova abitazione..
Salve sto studiando per affrontare una ristrutturazione completa di una villetta e quetso articolo mi conforta perchè sono giunto anche io a queste conclusioni che mi sembrano ottime. La mia soluzione prevede anche la cunina ad induzione ma sto cercando di capire come deumidificare gli ambienti in estate?
Ciao Antonio,
abbiamo rivolto la tua domanda all’ing. Paolo, il nostro termotecnico
di fiducia, chiedendo lui se la ventilazione meccanica controllata
sarebbe stata una possibile soluzione al problema di umidità estiva.
Ti informeremo via email non appena sarà stato inserito il file audio
Sperando di esserti stati di aiuto.
Claudio
Salve sto costruendo casa e voglio mettere un impianto di riscaldamento e raffreddamento a pavimento alimentandolo con un impianto fotovoltaico, ma non so economicamente se è conveniente e quanto grande deve essere l’impianto fotovoltaico, potete darmi una mano? grazie marisa
Bunogiorno,
direi che sono nella stessa situazione in cui eravate voi:
pavimento, parte, soffitto, pdc, solare…volevo chiedere una cosa, è possibile, fare l’impianto di riscaldamento a pavimento collegato con una pompa di calore senza mettere i pannelli fotovoltaici/solari sul tetto? una volta che la casa e coibentata sia esternamente, tramite cappotto termico, sia internamente, il costo e l’installazione dei pannelli sul tetto può non essere necessario? abitando a Genova le temperature non sono così rigide..volevo poi prendere in considerazione una piastra ad induzione in cucina al posto dei “fuochi” per “staccarmi” e non usare il gas, è fattibile? scusate per le domande, ma non riesco a trovare informazioni indipendeti in internet. grazie per la cortese risposta o per qualsiasi suggerimento vogliate darmi, anche, eventualmente, a chi possa rivolgermi.
grazie
Fabio
Penso che il riscaldamento a pavimento abbia vantaggi e svantaggi e che sia sopratutto una moda!
Si possono ottenere vantaggi simili con sistemi diversi, senza avere i grossi svantaggi del riscaldamento a pavimento!
Nello specifico :
1) costi d’impianto molto elevati , da tre a sei volte un impianto comunque innovativo e funzionale.
2) costi di manutenzione ordinari alti e starordinari, proibitivi. (il calcare finisce per ostruire le tubazioni che sono sottili, e va smurato il pavimento.
3) tempi di portata in temperatura notevoli che in pratica ti costringono a tenere sempre acceso giorno e notte x 5-6 mesi l’anno!
Non bisogna dimenticare che le innovazioni tecnologiche per produrre acqua calda sono percorribili comunque siano esse una pompa di calore o una caldaia a condensazione a gas o a pellets, oppure pannelli termosolari sul tetto: la differenza è come utilizzare l’acqua calda prodotta.
O la mandiamo in una serpentina nel pavimento ( che deve essere portato in temperatura con parte delle calorie utilizzate allo scopo) oppure più semplicemente in una serpentina all’interno di un termoconvettore a ventilazione forzata!
Funzionano ambedue a bassa temperatura, ma quest’ultimo va subito in calore, lo accendo e lo spengo quando voglio, ha una manutenzione quasi inesistente e costi “straordinari” contenuti. Ambedue possono raffrescare in estate.
Dunque non confondiamo come produciamo l’acqua calda da come la utilizziamo per scaldare l’ambiente!
Personalmente ho i pannelli fotovoltaici sul tetto e l’energia che produco mi aziona una pompa di calore che manda acqua a bassa temperatura in termoconvettori termostatati.
Dato per scontato che i costi per pannelli e pompa di calore sono gli stessi, la differenza sul radiatore finale ( a pavimento o termoconvettore) per 200 m2 di casa sono di 4 a 1 a sfavore del pavimento senza considerare sfascio e ripristino dello stesso in caso di ristrutturazione! I costi della bolletta invece sono comparabili !
Grazie Luca,
un punto di vista interessante su cui mi trovi anche in parte d’accordo.
Lo “spazio” che ha preso sul mercato in questi ultimi anni il riscaldamento a pavimento è piuttosto importante. Personalmente però ho avuto occasione di vivere in un appartamento riscaldato a pavimento per tre anni e da un anno a questa parte, causa trasferimento, sono tornato in un appartamento con radiatori tradizionali (non coibentato a dovere). Devo essere onesto? A livello di comfort abitativo, a mio giudizio non ci sono paragoni. Il prossimo anno avremo inoltre modo di spostarci in un appartamento ben isolato, con impianto a radiatori, però con ventilazione meccanica controllata e sono molto curioso di vedere quale sarà il comfort interno comparato a quello attuale (con radiatori e poco isolato) o quello con riscaldamento a pavimento precedente (correttamente isolato, ma senza VMC).
Grazie per il tuo prezioso punto di vista.
cld brz
ho trovato questo sito di vendita online di sistemi di riscaldamento a pavimento, voi che ne pensate??? a me sembra che abbiano tutto il necessario però preferisco chiedere a voi esperti un opinione prima di muovermi da solo per l’acquisto.
Buongiorno Marco,
gli acquisti online sono una cosa meravigliosa, ma per categorie di prodotti come questa, il nostro consiglio è quello di affidarsi a professionisti seri e qualificati, non tanto per la bontà dei prodotti, ma per la durata che questi impianti devono garantire nel tempo. Per la casa noi siamo PRO alla filosofia “chi più spende e meno spende” e per un impianto a pavimento, non ci si può permettere a distanza di anni di smantellare per risolvere eventuali inconvenienti.
Siamo a tua disposizione.
cld brz
Buongiorno,
io sto intraprendendo la ristrutturazione di un appartamento di 150m2, logicamente dovendo rifare tutti gli impianti stiamo valutando la posa del riscaldamento a pavimento con il classico tubo ad acqua o con la fibra di carbonio.
Secondo voi qual’e’ la pavimentazione che conduce e dissipa meglio il calore???
Stiamo valutando se posare tutto legno o piastrelle.
Buongiorno Dario,
diciamo che approfondire l’argomento richiederebbe qualche pagina di testo o qualche ora di discussione. E’ ovvio che chiedere a chi vende l’uno o l’altro, ti dirà sicuramente che il suo prodotto è il migliore e noi non abbiamo interesse di venderti nulla, dal momento che non sappiamo nemmeno da dove ci scrivi. Quello che mi sentirei di risponderti è chiediti il perché sono praticamente scomparsi dalle nostre case i classici boiler elettrici; perché non avevano un rendimento vantaggioso. Quelli in fibra di carbonio sono sicuramente moderni e con un rendimento notevolmente migliorato rispetto i vecchi, ma se confrontati con i moderni impianti radianti a pavimento, il divario tra i due, direi che è importante.
Per esempio, se quelli in carbonio hanno un rapporto di resa pari a 1 – 1 (quello chiamato anche COP) con 1Kw di energia utilizzata ottieni 1Kw di energia resa, mentre quelli radianti con pompa di calore, arrivano anche a COP di 3,5/4, cioè con 1Kw di energia utilizzata, puoi ottenere fino a 4 Kw di energia resa.
Questi impianti in fibra di carbonio infatti sono nati inizialmente per il disgelo delle rampe dei garage, per avere uno spunto rapido ma tempi di utilizzo brevi.
In seguito sono stati introdotti anche nelle abitazioni civili, ma in questo caso, sarebbero più indicati per abitazioni passive, dove il fabbisogno energetico della casa è ridotto al minimo quindi l’utilizzo dell’impianto stesso è contenuto. Ecco che allora tenendo conto anche del costo di investimento iniziale più contenuto, quello elettrico può essere vantaggioso, ma nelle abitazioni odierne, quello che va per la maggiore è il classico pavimento radiante.
Quando alla scelta del pavimento, è normale che il legno isoli più di una piastrella; se però il legno che andresti a mettere non è un fuori standard, ma il classico parquet (prefinito o massello non superiore a 1,5 cm), allora ti consiglierei di scegliere quello che più ti piace.
Spero di esserti stato utile.
Buona giornata
Ing. Paolo
Salve,
sto per cominciare una ristrutturazione di un appartamento di 75 mq e sono seriamente intenzionato ad installare il riscaldamento a battiscopa.
Ne ho sentito parlare molto bene, pensate possa essere una valida soluzione?
Grazie
Buondì Carlo,
la sua domanda è interessante e la abbiamo inoltrata al nostro Consulente energetico l’arch. Marco Barbero, dal quale attendiamo una risposta in merito. E’ probabile che con così poche inormazioni, non sia semplice dare un parere tecnico preciso, sarebbe opportuno conoscere più dettagli sull’immobile, il suo involucro, gli infissi. Siamo fiduciosi però che ci siano già dei riscontri dal mercato e attendiamo con pazienza la risposta dell’arch. Marco.
cldbrz
Buongiorno Sig. Carlo,
La soluzione di riscaldamento a battiscopa è un’ottima soluzione, secondo alcuni studi è il sistema di riscaldamento più confortevole. Il battiscopa riscalda l’abiente ma sopratto riscalda le pareti della casa. Il comfort interno è dato dalla omogeneità delle temperature superficiali di pareti, pavimento e soffitto. Innalzando la temperatura delle pareti il battiscopa diventa un buon sistema. Ogni situazione naturalmente andrebbe valutata più approfonditamente. Io consiglierei il sistema in:
-una casa con pareti bene isolate, facile capire che se la parete non è isolata riscaldo la parete ma il calore si disperde all’esterno.
-quando il progetto degli arredi è ben definito, se copro il battiscopa con armadi, letti ecc…non può funzionare.
-quando esteticamente non comporta soluzioni approssimative o applicazioni non corrette.
Ritengo e sottolieno l’importanza di definire attraverso un calcolo energetico il fabbisogno di energia per poi scegliere il tipo di riscaldamento.
Le priorità quando si affronta una ristrutturazione dal punto di viste energetico sono:
-Isolamento involucro, pareti esterne, soffitto, pavimento, serramenti
-Impianto, tipo di caldaia, materia prima utilizzata ecc
-Scelta del sistema di erogazione del calore che deve essere fatta in base alle scelte precedenti
Da non sottovalutare l’aspetto economico delle varie scelte ….ma questo è un altro discorso.
Cordiali saluti
Marco Barbero Arch.
Consulente Casaclima