Ancora una volta ci troviamo davanti ad un passo importante compiuto dal governo italiano, nel tentativo di ridare spunto all’economia del nostro paese ancora drasticamente statica attraverso le detrazioni fiscali. Questa volta però le condizioni hanno registrato un incoraggiante segnale positivo e come molti sostengono, una decisione in tal senso andava presa. Ma chi si sarebbe aspettato un incentivo così accattivante per il recupero fiscale da portare in detrazione paro al 65%?
Gli interventi su cui si può contare per le detrazioni fiscali sono pressochè i medesimi, ovvero tutto ciò che riguarda il miglioramento energetico di un edificio e più nello specifico la sostituzione delle vecchie caldaie con quelle a condensazione, i pannelli termici solari per la produzione di acqua calda sanitaria, la sostituzione degli infissi e tutto ciò che è inerente al miglioramento dell’isolamento e la riqualificazione energetica dell’edificio.
Il periodo per la restituzione dell’importo non è stato variato, rimanendo a 10 anni come era già precedentemente stabilito. Quello che sentiamo più comunemente negli ultimi giorni però, è il breve periodo di estensione di questi incentivi legati alla detrazione fiscale, che al momento sono fissati fino alla fine dell’anno. Cosa accadrà però in seguito? Questo apparentemente è l’aspetto sconfortante per determinate situazioni, in quanto non consentirebbe di pianificare per interventi più importanti con una programmazione che abbia termine il prossimo anno.
Noi e la casa green ci siamo trovati così in una situazione di sconforto totale, in quanto la situazione ed i progetti costruttivi della casa ecologica erano rimasti in stand by in attesa di capire cosa sarebbe accaduto con al cambio di governo. Al momento però non hanno subito alcuna variazione in quanto ci aspettavamo un incentivo più o meno incoraggiante anche per le nuove realizzazioni, rimasto invece pressochè a zero.
A tal proposito abbiamo anche ipotizzato di cambiare orizzonte, abbandonare l’idea della casa green per orientarci verso la ricerca di un rustico da ristrutturare e nel contempo riqualificare dal punto di vista energetico. Purtroppo questo comporta altrettante problematiche in quanto, solo per la ricerca di una soluzione adatta a noi, servirebbero già alcune settimane se non alcuni mesi, oltre ai quali sarebbero da pianificare ed attuare i lavori. Questo però significherebbe rischiare di iniziare tutto l’iter oggi stesso, per iniziare nel più breve tempo possibile ed ultimare così i lavori nel 2014, con il grande punto interrogativo su cosa ne sarà del 65% relativo alle detrazioni fiscali.
Non volendo più restare a guardare, ci siamo guardati intorno per avere un’idea di quali potrebbero essere oggi le alternative ed avremmo individuato anche due potenziali soluzioni candidabili per il possibile cambio di orizzonti. Si tratta di due soluzioni dal prezzo ancora “accessibile”, con una buona esposizione solare ed entrambe in discreto stato di conservazione. Da capire solo un’idea di spesa per poterle sistemare e riqualificare con criteri adeguati alla prospettiva che ci attende in termini energetici per il 2020.
La cosa paradossale, quella che, per intenderci, fa ridere per non piangere, è che in Italia se costruisci ex-novo hai dai limiti molto meno restrittivi rispetto a chi riqualifica. Sul nuovo si potrebbe fare davvero tanto per contenere le dispersioni, ma da un punto di vista normativo si può fare qualsiasi capponata, tanto poi, al massimo, dopo qualche anno riqualifichi; Poveri noi!