Dopo l’ultimo post in cui abbiamo esaminato le tre macro famiglie di soluzioni per isolare casa, abbiamo fatto delle considerazioni e preso delle decisioni. Come già anticipato, nella riqualificazione energetica, non sempre è possibile intervenire come si vuole e talvolta è necessario scendere a compromessi che l’immobile ci impone. Dunque anche nel nostro caso abbiamo dovuto tener conto dei paletti che la nostra abitazione ci ha messo di fronte.
Tra le varie alternative esaminate e potenzialmente utilizzabili, abbiamo scelto l’ultima delle tre famiglie presentate, quella dell’insufflaggio pareti, per le sue caratteristiche isolanti, la semplicità di applicazione e indubbiamente i suoi costi ridotti, che fanno di questa soluzione, probabilmente la più economica e diffusa per isolare casa. Come già anticipato nell’ultimo articolo, tecnicamente forse non è la soluzione a tutti mali, ma nel nostro caso e come spesso accade per immobili datati, avevamo le mani un po legate essendo i soli ad intervenire e dunque niente cappotto, per di più su una struttura in paramano; internamente non essendo la metratura ultra generosa, non ci andava di perdere spazio.
Isolare casa – Iniziamo dalle pareti
Abbiamo insufflato ogni intercapedine possibile, comprese le pareti adiacenti all’appartamento dei vicini e per l’altra parte con il vano scale. Abbiamo prima richiesto un’ispezione con microcamera, per verificarne lo spazio esistente che fortunatamente si è rivelato generoso con circa 20 cm (mediamente si aggirano sui 10/15 cm), ma soprattutto per verificare l’assenza di cumuli di calcinacci, che un tempo venivano spesso murati tra le due pareti di mattoni.
Isolare casa – le scelte per l’isolamento del soffitto
Isolate quindi le pareti perimetrali ed escluso l’intervento sul pavimento (essendo l’ultimo piano con quello sottostante abitato e riscaldato), rimaneva da risolvere la questione soffitto, probabilmente il punto più delicato da isolare. Inizialmente abbiamo pensato ad una soluzione più semplice, cioè di realizzare una ‘coperta’ (uno strato di isolante generico) direttamente sulla soletta del sottotetto, probabilmente la soluzione più rapida ed economica. In questo caso però la soletta, essendo in cemento e con i ferri al suo interno, sarebbe stata portatrice di freddo nell’ambiente, dunque oltre alla dispersione avremmo rischiato anche i punti freddi e la possibile condensa. L’alternativa più efficace a questa e forse nel nostro caso la migliore, è stato dunque il controsoffitto isolato, con uno strato di 8 cm, su cui abbiamo investito un migliaio di euro in più rispetto la ‘copertina’, consapevoli del reale valore aggiunto acquistato.
Isolare casa con interventi mirati – i cappotti interni
Nei punti critici delle pareti che non abbiamo potuto insufflare, abbiamo scelto invece il cappottino interno utilizzando una lastra di accoppiato da 6 cm d i isolante + 1 cm di cargongesso. Abbiamo scelto questa soluzione sacrificando parzialmente dello spazio interno in prossimità dei tre pilastri perimetrali, in cui si ripresentava nuovamente il problema dei ponti termici.
Medesimo lavoro di isolamento con isolante accoppiato, lo abbiamo fatto sul retro dei termosifoni per evitare di far fuoriuscire calore, in quello che solitamente è la sezione parete più sottile di un’abitazione. Abbiamo sostituito anche i serramenti con prodotti di altissima qualità perchè ambiziosi ad avere la massima garanzia nel tempo. Considerato poi che non era un costo esorbitante, abbiamo deciso di sostituire anche i davanzali in marmo (altro punto freddo), con altri in legno massello, isolato nella parte retrostante a contatto con quello in pietra esterno.
In ultimo siamo intervenuti sul cassonetto della tapparella, che per ragioni di budget, abbiamo potuto solo isolare accuratamente e non sostituire per intero, soluzione decisamente più prestante di quella attuata, ma complessivamente molto più costosa.
Le conclusioni
Se leggendo vi sarete chiesti se tutto questo è applicabile anche a casa vostra, la risposta è “Forse”, ma ricordate che ogni casa è diversa dall’altra ed è necessario valutare tutto con molta attenzione. I ragionamenti fatti finora, potrebbero essere estesi anche al vostro caso, ma per esempio l’insufflaggio si può effettuare solo dopo un’ispezione.
Dunque il mio suggerimento più sincero, a fronte proprio delle difficoltà che abbiamo riscontrato nonostante il supporto di professionisti, è quello di NON inventarVi assolutamente ne impresari ne progettisti se realmente non lo siete. Il rischio più grande che correte è quello di spendere decine di migliaia di euro e rendervi conto subito dopo, di non aver ottenuto il risultato desiderato o peggio ancora di doverne spendere altri per tamponare i problemi.
Dopo aver percorso tutto questo tragitto in autonomia immedesimandomi nell’impresario IN-nato, fortunatamente i lavori sono giunti al termine nonostante alcuni dei soliti intoppi di cantiere. Se avessi fatto di testa mia ne avrei sicuramente combinate di grosse. Dunque dopo aver provato sulla mia pelle, mi sento di consigliare più saggiamente di intraprendere la via dello studio di progettazione a meno che non vogliate solo sostituire i serramenti.
E’ numericamente dimostrato che un progettista preparato possa fornire un quadro esatto di casa vostra ed è in grado di definire un intervento mirato e dettagliato senza spese superflue e pertanto di consentire molte volte anche un complessivo risparmio di denaro, soprattutto se si parla di interventi di grandi dimensioni, ma soprattutto vi riduce quasi a zero il rischio di commettere errori grossolani che potrebbero portarvi alla fine ad un conto ben più salato.
il cappotto interno viene spesso usato dove il privato ha assolutamente bisogno di farlo perche con i ponti termici e altri fattori li si forma la muffa, il condominio non vuole effettuare lavori che isolano l’intero stabile.
Viene usato poco perche diminuisce la metratura interna ma a volte è essenziale perche la muffa è molto dannosa per i polmoni.