Si sente parlare ormai da mesi di e-cat e fusione fredda e non credo che molti, me compreso, abbiano bene chiaro quale sia il funzionamento di quest’ultima straordinaria scoperta della tecnologia moderna. Il progetto è firmato ancora una volta made in Italy ed i meriti dell’invenzione vanno a 2 italiani, l’ingegner Rossi e Focarci, ritenuti i ‘padri’ della tecnologia che sarebbe in grado di produrre energia elettrica in modo assolutamente pulito e apparentemente senza limiti di esaurimento.

Se davvero così fosse, questa invenzione segnerebbe l’inizio di una nuova era dell’energia pulita e cosa ne sarebbe di tutto ciò che è stato fino ad oggi? Centrali idroelettriche, a carbone, ma anche il più moderno sistema di pannelli fotovoltaici, nessuno è in grado di affermarlo con certezza, ma è chiaro che gli interessi economici che ruotano intorno a questo progetto, sono di un’importanza tale che nessuno di noi ad oggi è in grado di quantificare. Ci siamo documentati meglio sullo stato di avanzamento del progetto, ma purtroppo le notizie disponibili ad oggi riteniamo essere ancora poco attendibili.

Quale sarebbe il funzionamento alla base di questo ingegnoso apparecchio in grado di produrre ‘energia pulita ed infinita’? Alla base della produzione di energia, si parla di fusione nucleare a bassa energia, controllata attraverso particolari reagenti chimici in grado di mantenere una temperatura piuttosto bassa a differenza di ciò che avviene all’interno dei reattori nucleari ad oggi esistenti. Per sintetizzare in parole più semplici, il concetto è quello di una reazione di natura nucleare che per avvenire, non necessita ne di pressioni ne di temperature elevate.

Abbiamo così rintracciato una spiegazione semplificata del docente di fisica nucleare dell’università di Milano, autore della ‘teoria coerente sulla fusione fredda‘ il quale spiega che due cariche positive in natura si respingono e per contrastare tale repulsione esiste il metodo delle alte temperature (fusione nucleare che tutti conosciamo), oppure inserendo tali nuclei in una matrice metallica come l’esempio del palladio, che sarebbe in grado di avvicinare così tanto le due particelle, tando da dare il via ad una fusione delle particelle stesse.

L'invenzione della fusione fredda

Dopo la notizia dei primi esperimenti avvenuti oltre 20 anni orsono, l’ingegner Rossi e Focardi realizzano quindi un catalizzatore di energia, ciò che ad oggi è divenuto famoso sotto il nome di e-cat, che utilizzerebbe infatti due componenti piuttosto comuni e semplici da reperire come il nichel (le vecchie 100 lire in moneta) e l’idrogeno. Questa reazione, necessiterebbe infatti di una minima energia per lo spunto, ma una volta attivato sarebbe in grado di mantenersi con una quantità minima di energia e sarebbe in grado di produrre serenamente circa 10 Kw ogni ora di funzionamento, 30 volte superiore a quella immessa per il funzionamento dell’apparecchiatura stessa.

Dunque ci chiediamo quali siano le ragioni per le quali sino ad oggi questa straordinaria invenzione sia stata tenuta all’oscuro di tutti noi. Purtroppo la risposta crediamo sia una sola e porti il nome di ‘denaro’. Questo apparecchio sarebbe quindi in grado di superare tutte le tecnologie sino ad oggi conosciute? Non è facile rispondere, ma si parla di possibili e potenziali applicazioni anche nel semplice uso domestico e questo significherebbe riduzione drastica di molti problemi legati all’inquinamento e surriscaldamento terrestre delle centrali idroelettriche e carbone, oltre al pericoloso sistema di produzione di energia nucleare.

Noi de La Casa green ne abbiamo già prenotato uno per quando sarà messo sul mercato per uso domestico perchè la nostra attenzione è costantemente rivolta alla salute del nostro pianeta; vogliamo contribuire fin da subito a ciò che apparentemente sarebbe davvero in grado di chiudere un capitolo importante e di riaprirne un’altro indiscutibilmente più green e, se lo stato non sarà furfante come ha dimostrato di essere, sicuramente più economica.

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