Siamo ritornati dal nostro amico Marco, proprietario di quello splendido rustico dalla vista mozzafiato, situato nel cuore del Roero. Siamo tornati a curiosare e vedere gli ultimi interventi della ristrutturazione per riproporvi alcuni particolari da lui adottati per le pavimentazioni.
Siamo partiti dal cotto in cucina, rimesso a punto dopo un lungo e faticoso lavoro di pulizia, recuperato in qualche vecchio cascinale e riutilizzato qui, per dare una personalità rustica ed accogliente all’ambiente sicuramente più utilizzato e calpestato di tutta la casa. Bellissime le tonalità irregolari che contraddistinguono la sua autenticità e in un certo senso raccontano la storia ormai trascorsa di chissà quali decenni.
Addentrandoci più nella parte abitativa ecco nel bagno un’inaspettata sorpresa. Un pavimento in piastrelle rimesso a nuovo, oserei dire quasi in stile vintage, ricercato da Marco per dare un tocco di modernità restando in tema di antichità. Una piastrella ritrovata in chissà quale altro luogo e di chissà quanti anni, riutilizzata per il ‘bagno di tutti i giorni’, quello che per comodità o posizione logistica della casa, alla fine rimane quello solitamente più utilizzato. Lascio a voi apprezzare la scelta dei colori, ma vogliamo sottolineare l’abbinamento del rigolino in coccio pesto dal colore caldo e deciso, per unirsi con armonia alla parete di intonaco in terra di cui abbiamo già parlato, una tecnica antica riutilizzata da Marco.
Un’altro particolare da lui sottolineato sono questi soppalchi, veri e propri parquet a mezz’aria, realizzati con listelli in legno massello inchiodati l’uno all’altro in modo verticale e successivamente piallati a formare un vero e proprio soppalco il legno massello. Aggiungeva Marco che purtroppo questa è una tecnica sempre più rara, uno per la particolarità e la complessità di realizzazione, due per il costo; senza dubbio un bell’impatto estetico.
Ecco giunti in camera da letto e la scelta non poteva essere che condivisa a pieno. Legno, rigorosamente non trattato ma ‘al naturale’, formato da listelloni di dimensioni medio grandi, una realizzazione Tolin, azienda che speriamo di potervi presentare meglio più avanti. Anche in questo caso ci ha colpito la sua attenzione alla naturalezza del legno, rigorosamente trattato con oli naturali, per la salubrità assoluta della stanza in cui mediamente ci si trascorre un terzo della nostra vita.
Per finire, visto che si è parlato di aree calpestabili, seppur fuori dal tema pavimenti, non potevamo non mostrarvi questa scala, un dettaglio che ci ha lasciato a bocca aperta. Assoluta semplicità in stile contemporaneo, ma impressa dal fascino antico del ferro arrugginito. Una realizzazione in Corten, un materiale sempre più utilizzato in edilizia moderna con un apparente effetto ruggine, ma con superficie liscia e cosa importante, realizzato senza l’ausilio di acidi come nel caso del ferro ad effetto anticato.
Bene, dopo questo spettacolare ‘tour’ in quello che avevamo amichevolmente definito l’olimpo, vi lasciamo con uno scatto esterno di questa splendida casa, la torre a 3 piani dalla quale vi assicuro, si rimane senza fiato.
A proposito, già diversi lettori mi hanno chiesto chi è Marco? Bhè, oltre ad essere una splendida persona, spero di non offenderlo nel definirlo ‘un pioniere della bioedilizia old school’. Un ‘piccolo grande’ rivoluzionario del mondo edile, un costruttore ormai ‘stanco’ delle imponenti opere in cemento armato e che pare abbia deciso di riportare alla luce i più antichi sistemi costruttivi, percorrendo quello che a mio avviso è un filone parallelo che si potrebbe definire la radice della bioedilizia moderna.
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